Q5lturati - no.1

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No. 1

Gennaio 2018

Gratuito

L'Officina Multimediale Galileo 2 svolge un'attività di accoglienza e sostegno per i giovani fino ai 18 anni, tramite l'organizzazione di attività culturali, ludicosportive, educative, musicali e artistiche finalizzate all'aggregazione sociale e alla prevenzione e riduzione del disagio. È uno spazio accogliente e stimolante in cui i giovani hanno a disposizione: postazioni computer, giochi in scatola e interattivi, materiale artistico e di cancelleria, libri, fumetti e quotidiani, arredi realizzati durante laboratori creativi con i giovani utenti.

Cari lettori, siamo felici di presentarvi il frutto del nostro lavoro di questi ultimi mesi: un giornalino del Quartiere 5 scritto direttamente da noi ragazzi del Centro Giovani Officina Multimediale Galileo 2 di Firenze! Nella strada che abbiamo fatto per arrivare fino a qui, ci siamo messi in gioco con varie attività, mischiando talenti ed interessi e soprattutto ci siamo divertiti e impegnati per poter raggiungere dei piccoli obiettivi! Quello che avete sotto i vostri occhi oggi, è solo una piccola parte di quello che siamo, ma speriamo che con il tempo riusciremo a coinvolgervi e a farvi conoscere qualcosa in più dei luoghi in cui viviamo! Il giornalino uscirà a cadenza bimensile: teneteci d'occhio! Ringraziamo i nostri Educatori del Centro Giovani che, credendo in noi, ci hanno permesso di arrivare fino a qui e, siamo sicuri, che questo è solo un grande bell'inizio!

Buona lettura!

È uno spazio di orientamento e sviluppo delle competenze che offre personale qualificato per lo sviluppo di percorsi individuali e di gruppo finalizzati al potenziamento e alla valorizzazione delle life skills, cioè quelle competenze trasversali fondamentali per la definizione della propria individualità sociale.

L'orario di apertura è dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19. LUN-MER: 14/18 anni | MAR-GIO-VEN: 7/13 anni viale Guidoni, 170/172 Tel: 055 4220959


Cosa ci insegna lo sport? di M.Cecchetti e N. D’Auria

Fabio e Alessandro sono presidente e allenatore di una squadra del Q5 che forse non tutti conoscono: A.S.D Freccia Azzurra Basket Firenze. Li abbiamo intervistati per saperne di più e siamo rimasti notevolmente colpiti dal messaggio che ci hanno voluto trasmettere. Lo sport è fondamentale per i ragazzi, li aiuta ad inserirli nella società e li fa crescere come adulti prima che atleti.

Rubrica Il Moralizzatore

Quali soddisfazioni ci sono ad allenare squadra?

Sono sul bus e sto tornando a casa. L’autobus è come sempre stipato ma riesco comunque a trovare un posto a sedere. Guardo Firenze dal finestrino e penso che con le luci colorate di Natale è proprio bella e magica e quasi mi fa dimenticare di essere contornato da tutta questa gente. “Mi fa vedere il biglietto?”, sento poche persone più in là. Mi capita spesso di assistere a scene in cui diverse persone sono senza biglietto e a volte le loro giustificazioni sono così strambe e assurde! Mi fanno venire una rabbia! Io ovviamente, dato che viaggio spesso su questa tratta, ho un abbonamento. Non ce la farei proprio a tentare la fortuna dato che il rispetto delle regole è una cosa che faccio quotidianamente nella mia vita. “Guardi ho l’abbonamento, ma ho lo zaino pieno e dev’essere finito proprio in fondo in fondo, o in mezzo ai libri…se mi dà un attimo lo cerco... ma dove diavolo è finito? Guardi di solito lo tengo nel portafoglio, stamattina ero di fretta…. Davvero, mi creda ce l’ho, non le sto dicendo una bugia!”. “Quelli come voi vogliono sempre fare i furbi eh?”. E se ne va. Sono rosso di vergogna. Perché mi stanno guardando tutti, perché sono sicuro di averlo, cosa ti costava aspettare che lo trovassi, perché il controllore si era allontanato lasciandomi lì con l’idea di averla fatta franca e perché che diamine significa “Quelli come voi?”. Continuo a cercare a testa bassa, sono arrabbiato ma non voglio dargliela vinta! Si aprono le porte e decido di scendere alla fermata anche se non era la mia; scendono anche i controllori e vado loro incontro con un sorriso. “Bastava solo aspettare un attimo in più, era rimasto impigliato tra i libri, non vi stavo prendendo in giro!”. Sto per dirgli anche che quelli come voi parlano per pregiudizi ma mi fermo. Sono sereno adesso, ho fatto il mio dovere e mi sento in pace con me stesso. Mi chiedo se rifletteranno su quanto è successo e se la prossima volta con qualcun altro questo non succederà. Mi chiedo se potrò essere d’esempio anche a quelli come me, perché rispettare le regole è un dovere di tutti, ma forse la strada è ancora un po’ lunga.

A. La soddisfazione più grande è veder crescere i ragazzi e il gruppo sia da un punto di vista umano ma anche da un punto di vista tecnico tattico.

A proposito, mi chiamo Abdou, ho 17 anni… e sono nero.

Come è iniziata la sua storia nel basket? F. All’età di sette anni avevo un cugino che giocava a pallacanestro, io lo vidi giocare e da quel giorno è nata la mia passione per il basket che ancora oggi mi accompagna. Che ruolo ha questa società all’interno del Q5? F. La nostra società si trova in una delle zone più difficili del quartiere cinque che comunque è un quartiere abbastanza complesso sia dal punto di vista sociale che organizzativo. Cerchiamo di crescere i nostri ragazzi sotto l’aspetto fisico ma soprattutto quello sociale, privilegiando il significato dell’essere una squadra e del saper stare insieme. Chiaramente ci fa piacere vincere ma se dobbiamo scegliere tra crescere i nostri ragazzi e farli maturare o vincere un campionato, ovviamente preferiamo la prima opzione. Perché è importante per un ragazzo praticare uno sport di squadra? F. Praticare uno sport è importantissimo che sia di squadra o meno. Uno sport di squadra ti permette di crescere in un ambiente che non sia troppo agonistico, confrontandoti con i tuoi compagni e potendo contare sempre sull’appoggio di qualcuno. All’interno della vostra società avete una squadra formata da ragazzi rifugiati, da cosa deriva questa scelta? F. È una scelta che abbiamo fatto ormai da diversi anni, considerando la nostra visione dello sport e vivendo all’interno di una società multietnica è ovvio che questo deve essere uno dei nostri interventi più importanti. Abbiamo iniziato a lavorare con questo gruppo di ragazzi richiedenti asilo con l’obbiettivo di fargli fare sport per poi vedere se attraverso quest’ultimo si potranno inserire nella società. Noi continuiamo a dargli questa possibilità perché è la cosa giusta da fare. Qual è il legame che si crea tra allenatore e squadra? A. Dipende dalla squadra. Al mini-basket si crea un rapporto tra fratello maggiore e fratello minore perciò cerco di seguirli più sotto l’aspetto educativo che su quello tecnico. Con il gruppo dei più grandi avendoli seguiti fin da piccoli gli ho fatto da “chioccia”, ormai si gestiscono in modo autonomo, ovviamente avvolte devo essere un po’ più severo ma è una cosa normale.

Qual è l’importanza di creare un gruppo e quella di un ragazzo di farne parte? A. Piuttosto che da istruttore, ti rispondo da atleta. Far parte della società significa avere un secondo punto di riferimento oltre alla famiglia. Quindi per tutti i ragazzi diventa un appoggio costante.

È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio (A. Einstein)


Cristiano Balli, cittadino e presidente del Q5 di Niccolò D’Auria Grazie a questa intervista mi ha trasmesso la passione per il proprio lavoro e l’impegno che ha preso per migliorare il quartiere. Sto parlando di Cristiano Balli il presidente del Q5, non voglio dilungarmi troppo perciò vi lascio alle sue parole.

commissione sociale che era il tema che mi stava più a cuore. Alla fine del mandato mi è stata concessa la possibilità di candidarmi come presidente del Q5, ho raccolto più di mille preferenze e io con altri 13 consiglieri, dodici della mia stessa forza politica più uno di un partito alleato abbiamo vinto. Così mi sono trovato a svolgere il ruolo che mi ha cambiato la vita completamente. Quali sono le differenze tra il q5 di quando era ragazzo lei e quello di adesso? Il Q5 trentacinque anni fa già aveva iniziato il percorso che l’ha portato a quello che è oggi. In questi anni sono arrivate sul quartiere funzioni importanti, c’è il polo universitario a Novoli, da circa dieci anni è stato costruito il tribunale, perciò si è attuata una grande trasformazione del quartiere sia da un punto di vista infrastrutturale sia da un punto di vista dei servizi. L’altro grande cambiamento riguarda l’ambito sociale. Si è verificato un invecchiamento importante della popolazione del quartiere, c’è una diminuzione dei giovani e un arrivo importante di persone straniere che ormai risiedono nel quartiere. Quale significato ha esser diventato presidente del quartiere in cui è cresciuto? Provare, con quelle che sono le mie possibilità, a svolgere questo compito, sperando alla fine di lasciare ai cittadini un quartiere un po' più vivibile di quello di prima, con infrastrutture funzionanti, come ad esempio la tramvia, con qualche area verde in più, con progetti dentro le scuole e le società sportive. Principalmente lo sforzo di dare il mio contributo affinché aumenti la visibilità sul quartiere. Il ruolo del quartiere all’interno di Firenze? Secondo me il nostro quartiere è la chiave di volta di Firenze. Se dobbiamo cercare di costruire una città multicentrica, il Q5, guardandolo nello sviluppo della città metropolitana, diventa il centro di Firenze. Ha al suo interno alcune funzioni fondamentali come il tribunale, tre poli universitari, uno degli ospedali pediatrici più importanti di Italia, il Mayer, l’ospedale più grosso della Toscana, alcune funzioni di carattere economico: GE Oil & Gas e la tramvia. È il crogiolo della trasformazione di Firenze, con tutte le contraddizioni che ci possono essere. Se guardi lo skyline del quartiere intravedi una prospettiva di futuro.

Presidente Balli, si descriva in tre parole • responsabile • attento • generoso L’ultima volta che ci siamo visti lei ha detto che ha frequentato l’ISIS L. Da Vinci, come ha vissuto il periodo scolastico e in che modo è cresciuto attraverso la scuola? Mi sono diplomato nel 1986 come perito elettrotecnico. A scuola ho imparato a entrare in contatto subito con il mondo del lavoro. Quando andavo al Da Vinci eravamo più di 3000, formavamo una grande comunità che aveva molti problemi e difficoltà, nonostante ciò ho incontrato persone significative grazie alle quali sono riuscito a creare rapporti di amicizia che ancora oggi esistono. Cosa l’ha invogliata a prendere questo percorso? Ho sempre dedicato molto tempo alle attività di volontariato anche se ho lavorato per molti anni alla Fiat e alle ferrovie. Inizio questa attività politico-amministrativa 8 anni e mezzo fa. A quel tempo venne fuori la possibilità di candidarmi per entrare a far parte del consiglio del Q5 e io l’accettai. Per cinque anni ho avuto l’incarico di presidente per la

È il quartiere più grande di Firenze, quali sono i problemi principali e quali sono le soluzioni? Tra i problemi principali c’è quello legato alla mobilità, perché dal Q5 passano tre grandi direttrici di traffico: la pistoiese, la pratese e due autostrade a partire da Viale Guidoni. La soluzione è la tramvia che a breve verrà a svolgere un servizio che migliorerà la situazione. Un secondo problema è legato a temi di carattere sociale: anziani spesso soli, la presenza di molte famiglie con difficoltà abitative e la multi-etnia del quartiere. Le soluzioni non sono diverse da altre parti della città, quello che facciamo è misurare e realizzare i servizi in base alle esigenze. Sul quartiere si cerca di fare molti progetti potenziando i luoghi di ritrovo e lavorando sul tema del sociale. Qual è il ruolo dei giovani nel Q5 e come possono migliorarlo Corro il rischio di dare un giudizio da babbo, secondo me dobbiamo chiederlo a voi. Se gli adulti continuano ad assegnarvi un compito si fa un lavoro che da un punto di vista educativo è sbagliato. Mi piacerebbe che fossero i giovani a chiedere spazio, tempo e luogo per sentirsi attivi e propositivi.


I giovani talenti dell’Isola di Daniele Masi e Abdoulaye Sarr È abbastanza noto a tutti che la musica occupi un ruolo fondamentale nella vita di noi giovani. Quello che non sapevo e forse neanche voi, è che nel nostro quartiere la musica è stata trasformata in un sogno/passione! Siamo al centro giovani l’Isola, zone Piagge, dove da anni, molti ragazzi appassionati di rap e hip hop vengono qui a suonare e ballare. Ad aspettarci troviamo Claudio, maestro di musica che insegna ai ragazzi. Sono entusiasta e inizio subito con le domande D. Come ti è venuta l’idea di iniziare questo laboratorio e come è iniziato? C. È stato tutto una coincidenza. Ho conosciuto un ragazzo di nome Rezi nel 2004, e insieme abbiamo scritto delle canzoni che abbiamo fatto ascoltare ai coordinatori dell’Isola, i quali hanno avuto l’idea di coinvolgermi in un’attività musicale. Tutto ciò è partito da un’idea non molto precisa dato che non avevamo neppure l’idea di fare HIP HOP e con la strumentazione di allora abbiamo cominciato a fare dei rumori in sottofondo fino ad arrivare a una musica vera. Questa attività ha coinvolto molte persone di provenienze diverse, Albania, Marocco, Kosovo, Italia. Dal 2009 il gruppo comincia a definirsi e l’indirizzo musicale comincia a essere sempre più preciso. Adesso i ragazzi sono ancora più decisi e stanno cominciando anche a fare dei propri CD. D. Come funzionano le lezioni? C. Le lezioni si svolgono ogni giovedì e i ragazzi si spartiscono le ore a disposizione. Ci sono vari tipi di passioni e alcuni sono propensi per attività specifiche, come il comporre testi o le basi. Tutti aiutano tutti, è così che c’è davvero un lavoro di squadra! Ogni anno facciamo anche un concerto al Viper dove ognuno si esibisce per conto suo! D. Come è nato il gruppo? C. Con la nostra voglia di fare musica, tutto ciò è nato per gioco ispirandosi ai grandi artisti di quegli anni, come Fabri Fibra e Vacca. Noi abbiamo iniziato a cantare con gli amici in cantina finché non abbiamo saputo dell’esistenza dell’Isola che ci ha offerto i mezzi per suonare e cantare ovviamente a gratis.

La redazione di Q5lturati: Marco Borselli; Manuel Cecchetti; Niccolò D’Auria; Lapo Della Valle; Giani Dobre; Daniele Masi; Abdoulaye Sarr

Officina Multimediale Galileo 2 è un Centro Giovani dell’Ufficio Giovani e Pari Opportunità del Comune di Firenze in collaborazione con

Arrivederci al prossimo numero che usc irà a marzo 2018!


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